Enriched environment

Non è così difficile da capire, è una verità cui siamo abituati da sempre, lo possiamo spiegare con facilità e se lo chiedessi a cento persone mi risponderebbero tutte allo stesso modo. What causes drug addiction? Mi guarderebbero come fossi un idiota, esitando a rispondere quasi pensando che ci sia un tranello nella domanda fin troppo banale: "Uhhh, drugs?".

La red matcha è forse la droga con la più intensa costrizione chimica tra quelle conosciute nel 'Verse. La componente attiva si ottiene da un'alga rossa che si trova nei mari salati di Shijie, mischiata a dei sottoprodotti della switch. Dicono che basti una dose per averne un desiderio ardente di consumo. Dietro l'esca si nasconde un amo che non lascia più la presa. È questo che significa dipendenza. Me lo spiegò a modo suo Kuzja nello scantinato in cui cucinava metanfetamine. Credevo di aver attraversato la città congelata per imparare a sintetizzare le droghe che spacciavo ogni sera a Zadoksvarechye. Invece, senza dire una parola, prese due topi, rubati alle fognature della città, e li mise in due gabbie separate con due bottiglie d'acqua. In una bottiglia per gabbia dissolse alcuni grani di switch. Poi continuò a lavorare ed a me disse solo di osservare i topi. Tutto il giorno. Di sera mi rimandò a casa, dicendomi di tornare il giorno dopo. Non capivo il senso di quella perdita di tempo, ma era meglio che rimanere a gelare agli angoli della Pustoy pereulok. Mano a mano che i giorni passavano il primo ratto diventava sempre più ossessionato con l'acqua drogata, continuava a tornare all'abbeveratoio per averne ancora, ancora e ancora, finché un giorno arrivai nel laboratorio interrato e trovai il topo morto. Kuzja mi guardò per qualche secondo, poi sentenziò con tono chiaro "Ora cuciniamo". Quella lezione per me era solo la conferma di qualcosa che sapevo già, che in quel buco ci saremmo morti tutti e che era ora di abituarsi all'idea.

L'altro giorno ho trovato un articolo di un certo Zhiwei Xu, nella pila di cartelle di un medico del reparto di neurologia. Parlava, con mio stupore, di quello stesso esperimento, sottolineando qualcosa:
[...] il topo è solo nella gabbia e non ha altra attività da svolgere se non quella di consumare acqua, l'unica possibilità di scelta ridotta all'alternativa tra acqua distillata ed una soluzione di morfina. L'uso compulsivo di droghe da parte di questi animali è un artefatto delle condizioni radicalmente isolate della situazione sperimentale standard. Animali inseriti in un ambiente socialmente arricchito (enriched environment, EE) hanno pochi problemi a resistere a sostanze psicoattive. Inoltre, anche dopo sessanta giorni di utilizzo di morfina, i topi inseriti in un EE hanno interrotto l'abuso della sostanza ed hanno assunto nuovamente uno stile di vita sano.
Insomma, bastava una gabbia di lusso, di quelle che i topi delle fogne se le sognano, con palle colorate, tunnel, ruote, cibo di prima qualità. Mancavano giusto le puttane. E questi stronzi hanno smesso di farsi di switch.

Se davvero non fossero le droghe, se in effetti fosse la disconnessione ed il distaccamento e la frammentazione a causare la dipendenza? Kuzja si è sbagliato? Io mi sono sbagliato per tutta la vita? Se è così allora la verità è che siamo soli. Abbiamo creato società umane in cui è più facile che mai recidere i contatti con altre persone. Non si tratta più di un recupero individuale, ma quello di una società infetta, il recupero dalla malattia di isolamento che sta calando su di noi come una nebbia.
Quello che questi studi si dimenticano di sottolineare è che le loro osservazioni non sono sempre vere, sono un riassunto generalizzato volto ad evidenziare ciò che sta loro comodo per avallare le loro tesi. Poi a loro non interesse granché di quel 10-20% di topi che non ce la fa comunque, indipendentemente da quanti colori abbiano le pareti che li circondano.

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/98787
http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0014488607000052