Gearwheels

Sono passato da Bullfinch una volta, prima che la guerra di Polaris li costringesse a mangiarsi le suole delle scarpe; in un allevamento gonfiavano il fegato delle anatre fino a farlo scoppiare. Gli inchiodavano le zampe al pavimento e gli ficcavano un tubo in gola, versandoci grano bollito e grasso finché quelle non schiattavano. Allora ho pensato, “That was it”. Ci si dimentica velocemente di essere uomini a Koroleva, ci si trasforma in macchine e meccanismi, entra un prodotto e ne esce un altro. Sei solo un elaboratore. Mamilka lo ha capito quando avevo tre anni, per questo ha messo vestiti, banconote e l'anello di sua socera in un fagotto ed è partita con un mercantile per Dorado. Ci ha creduto a quel tizio di Clackline che le ha detto che le avrebbe dato una bella casa, ma che credi i poveracci ce li hanno anche altrove e non sono mica diversi, le bugie le sanno raccontare altrettanto bene quando devono fare a pezzi i sogni di una donna. A far la sarta a Baton Rouge o a Solidarnosc è lo stesso, sempre sarta è rimasta, ma penso le abbiano fatto credere che ci fosse qualcosa di sbagliato nel modo in cui non riusciva a permettersi i vestiti che cuciva invece per le donne della capitale. Dopo due anni è tornata a casa, lei non ha detto niente e tatko non ha detto niente, credo si siano solo guardati negli occhi per una notte intera e poi lui se l'è ripresa in casa come se non l'avesse mai lasciata. Ricordo di averla odiata per averci abbandonati, ma a pensarci ora credo che avrei fatto lo stesso. Anzi, non riesco a spiegarmi perché sia tornata a respirare gli scarichi di Koroleva.